Giorno (credo) 19. Primo giorno a Pechino
- La scorsa notte è stata la mia ultima in treno. Ho trascorso molto tempo a pensare a quanto mondo ho visto dal finestrino. 8000 km sono tanti. Viaggiare in questo modo è stata la cosa migliore che potessi fare;
- L’arrivo a Pechino è stato bellissimo e traumatico. Il caldo e l’umidità sono fortissimi, la gente (quanta gente!) corre avanti e indietro, urlano, ti speronano. Non ho mai visto così tante persone ad una stazione ferroviaria;
- Non vedevo l’ora di prendere la metro e così ho fatto. Non ho avuto problemi. Comincio a pensare di essere nata per questo e di dover andare a vivere nel sottosuolo, come il Maestro Splinter;
- Il mio ostello è carinissimo. È situato in un hutong (sono vicolini stretti della città vecchia, pieni di negozietti, persone e cianfrusaglie) piuttosto vicino al centro. Il personale parla inglese e sono tutti molto cortesi;
- Sì, i cinesi sputano a bombazza per terra;
- Il primo pasto è stato anche meglio di come mi aspettassi. Tutto sembra completamente diverso dai ristoranti cinesi che ci sono in Italia. Io avrò anche esagerato con gli ordini ma loro non scherzano un razzo sulle quantità. Ho speso neanche 10 euro;
- I Pechinesi si aggirano per le strade con delle motorette elettriche silenziosissime. Tu non ti accorgi di nulla finché non ti sono alle calcagna e suonano il clacson. Non ho ancora visto defibrillatori in giro ma potrebbero tornarmi utili;
- La voglia di comprare puttanatine raggiunge qui livelli altissimi; ho il vago sospetto che getterò via gli ultimi tre stracci rimasti per comprare TUTTO;
- La scritta Made in China ovunque, mi fa sentire incredibilmente a casa;
- Credo saranno 6 giorni bellissimi;
- Selfie al cesso con maglietta da scavo e phon…finalmente!
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